venerdì 6 dicembre 2013

Conoscenze che arricchiscono

Incontri casuali,voci senza un volto,
cuori che si parlano,
distanze che si colmano.
Scoprirsi tra le righe,
riconoscersi senza conoscersi.
Nella diversità la somiglianza
e capire che mi hai capita,
fino in fondo e profondamente!!!

2 commenti:

  1. I due termini che formano il soggetto-oggetto di questa breve riflessione sono uniti da una particella che ha per me un senso vivamente dialettico, dinamico, e, vorrei dire, energetico: infatti la scena - in quanto "materia" spaziale, macchia insieme oscura e luminosa in cui prende corpo la "forma" dell'immaginario dell'autrice è scena della visione e per la visione, sua proiezione attiva e plastica, sua vera e propria incarnazione: sua policroma carne e sangue, si può dire, rispetto alla mente che ha concepito vicende e personaggi nel bianco e nero soggettivo, assolutizzante e silenziosamente (a volte ingannevolmente) "poetico" del foro interiore. Una carne e un sangue formati sia dal mobile e vicendevole corpo fisico-psichico del pensiero, sia dal "doppio" dell'autrice, il regista, che è tradizionalmente ciò che il critico è per l'opera letteraria o artistica: una sorta di artifex additus artifici o fido maestro sostituto, di moderatore inventivo fra autore, attori e pubblico: un artifex che nel corso dell'età contemporanea ha progressivamente abbandonato le vesti feriali del capocomico tuttofare per pararsi di quelle festive e togate dell'interprete, dell'alter ego e quasi del demiurgo platonico-wagneriano (come fa fede anche l'etimo del sostantivo: régisseur, poi regista, è filiato da regere e gemello di rex): demiurgo e riplasmatore di un testo che tende appunto a diventare - almeno nell'ottica dei registi stessi, e specialmente se l'opera è un classico, vero o presunto - una nuova materia prima per elaborazioni, sperimentazioni ed alchimie stilistico-formali il cui apice e i cui eccessi, toccati negli anni Settanta, si tende oggi tuttavia ad abbandonare in favore di un'interazione col testo più parallela che perpendicolare, più normalizzante che esplosiva (al limite, neo-accademica). Brava Symo che, come al solito, hai risalito la china dell interiorità " homo sapiens" per spalancare le porte di un paradiso circoscritto chiamato intimità.

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    1. Che meravigliosa esperienza è leggerti, sempre e comunque.
      Un arricchimento di termini e pensieri!!!
      Confermo quanto scritto Hal caro... ci sono conoscenze sconosciute che arricchiscono, profondamente!!
      Grazie e rimani sempre il mio critico più attento e acuto e, soprattutto, il mio preferito!!!
      Baciiiii

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