lunedì 27 gennaio 2014

Favola

C'era una volta, ma non è una fiaba,
c'era una volta la volontà, la fiducia, la costanza.
C'era una volta la voglia di parlare
ed insieme la capacità di farlo,
di riuscire a comunicare!
C'era una volta la forza di lottare,
di tirare fuori il coraggio,
di non lasciarsi andare!!
C'era una volta chi si sedeva intorno ad un fuoco,
per cantare, discutere, magari giocare!
C'era una volta l'affetto sincero,
ma quello c'è ancora... a saperlo scoprire!!!
C'era una volta, ma forse c'è ancora,
se soltanto aprissimo il cuore,
se mettessimo a riposo la mente,
se riuscissimo ad ascoltare...!

giovedì 23 gennaio 2014

Luci ed ombre



Il sole dietro le nubi,
le parole non dette,
gli sguardi nascosti,
le paure celate.
L'arcobaleno che rischiara,
discorsi inopportuni,
gli sguardi arroganti,
le ansie manifeste:
i sorrisi a soffocare il pianto!!

martedì 21 gennaio 2014

Contraddizioni

Raggi di sole tra la pioggia battente
un sorriso accennato, confuso tra le lacrime.
Un fiore sbocciato in mezzo ai rovi
una carezza sul volto di un anziano.
Un sentiero impervio tra la meraviglia dei monti
parole sincere in un mondo di falsità!!

lunedì 20 gennaio 2014

Favola, o magari realtà

C’era una volta, in un paese lontano lontano, una povera ragazza che viveva ormai da tempo chiusa in se stessa, poca voglia di aprirsi al mondo, poca voglia di manifestare le proprie emozioni, anzi, il desiderio incontrollato ed incontrollabile di dominarle!!!
Era stata oggetto di un maleficio; tanti anni prima, lungo la sua strada, aveva incrociato un uomo malvagio che, non riuscendo a gestire la sua immensa carica emotiva, aveva deciso di privarla di tutto ciò che la rendeva viva e felice: le sue emozioni.
La poverina, dopo quel triste incontro, aveva cambiato tutte le sue abitudini ed ormai trascorreva le sue giornate tra casa e lavoro; aveva lasciato andare amici e parenti, viveva rinchiusa, senza parlare con nessuno e senza raccontare a nessuno quello che le soffocava il cuore.
L’incantesimo era forte, anzi fortissimo e trovare il modo di spezzarlo sembrava davvero impossibile.
I giorni si susseguivano gli uni agli altri sempre uguali: noia, malinconia, ansie a malumori.
Nulla riusciva a scuoteva. Un unico sfogo: internet.
Una sera, incuriosita da quello che la sorella stava facendo al computer, le domandò di cosa si trattasse ed avendo avuto la risposta, decise di iscriversi a quel social network di cui aveva sentito parlare spesso: facebook.
Lo fece al solo scopo di distrarsi un pochino con i vari giochi che ci si potevano trovare,
poi l’imponderabile: si sa come succedono i miracoli, per caso, quando non ti aspetti nulla, quando nulla chiedi e nulla vuoi, ed allora…… ecco….. improvviso e meraviglioso…..
“Che cos’è questo scritto….. voglio leggere….. che meraviglia…. Quanto amore esce da queste righe…. Che poesia”
Un “tag” fatto per caso, come lui fa con le nuove “amicizie”, un modo per conoscere e farsi conoscere, non lo sapeva quello che quel “tag” stava per far capitare….. “Mi sembra di capire che sei innamorato di “………… “ almeno quanto io lo sono io di “…………..”. Non conosco la tua città, ma da come ne parli mi fai venire la voglia di vederla.... Complimenti!!!”
Immediata nasce la voglia da parte di lei di leggere ancora…… e si perde tra quegli scritti, così solari, così pieni di colori, di fantasia, di allegria……. Sembra quasi che quelle sensazioni, ormai completamente dimenticate, si riaffaccino per ricordarle quello che era stata……!!!
Nacque così la loro conoscenza……. Poche righe di commento, sotto una nota dolcissima, “Non ti conosco, ma apprezzo molto la tua sensibilità. Complimenti sinceri” la risposta di lui…… poi qualche piccolo “pensierino” virtuale…. Caffè.... baci..... sorrisi….. e di lì a poco la loro reciproca conoscenza si approfondisce, sempre di più, chiacchiere...... musica...... balli....... sogni condivisi...... fino alla scoperta finale…… non poteva essere che così….. erano fratelli….. separati alla nascita cresciuti lontani….. ma vicinissimi di cuore…. È stato un continuo crescendo e quell’amicizia così pura, disinteressata, pulita aveva compiuto il miracolo…..
Oggi le emozioni sono tornate ad esplodere nel cuore della ragazza, facendola a volte soffrire, facendole anche del male, ma finalmente è tornata viva….. e tutto grazie a quel fratello che un anno fa ha scoperto di avere e che le ha teso la mano, senza nulla chiederle in cambio.

domenica 19 gennaio 2014

La magia non serve.... Firenze!!!!

Che meraviglia la Toscana. Abbiamo lasciato Castiglioncello e, lentamente, ci siamo messi in cammino verso la meta prefissata, fin dal principio, Firenze!!!
Come da mie istruzioni il Gigante ha deciso di non prendere l’autostrada bensì la superstrada che congiunge Firenze – Pisa e Livorno.
“Gian…. Senti, ma andare a Lucca??? Non ti piacerebbe???”
“Simoooooooo, bastaaaaaaaaaa, dobbiamo andare a Firenze, per Lucca c’è tempo!!!”
Si, si c’è tempo….. abbiamo ancora diversi giorni davanti a noi…. Non moltissimi, ma ancora sufficienti per vivere altre emozioni e per farlo insieme.
“Sei sempre il solito…. Mai una volta che mi accontentassi….. uffa….”
Sto sorridendo e mio fratello capisce che stavolta riusciremo ad arrivare a destinazione.
Ha deciso di guidare lui….. dice che sono troppo spericolata.
Non c’è traffico e la strada è comoda.
Il viaggio dura poco, considerando soprattutto il fatto gli ho fatto fare duemila soste, nemmeno 100 km…. duemila soste, ma io devo fotografare, poi c’è quel campo di fiori…. E che dire di quel paesino arroccato? E poi posso evitare una foto alla Torre di Pisa?
Firenze ci accoglie ed immediatamente mi rivolgo a mio fratello “Gian…. Possiamo mettere via bacchette magiche, polverina, ramo di pino….. qui la magia non va evocata, c’è, è presente in ogni vicolo, in ogni pietra ovunque….”
Firenze è una città molto particolare, la prima volta che la vidi mi venne spontaneo paragonarla ad una Bomboniera. Piccola (per me che vengo da Roma ovvio) e raccolta.
Una città che vive, pulsa, mai banale.
“Sorellina xe una meraviglia….. sul serio!!!!”
Sento che stavolta non ci saranno intoppi, sento che sarà la perfezione.
“Gigante ti va di venire a San Miniato? Ci facciamo una passeggiata, ci fermiamo a mangiare in mezzo al verde, poi, magari, scattiamo qualche foto, o da San Miniato stesso o da Piazzale Michelangelo.”
“Simo, stavolta quel disi va ben, ara son pronto!!”
Troppo remissivo? No, semplicemente sappiamo bene entrambi che da San Miniato potremo dominare la città…..
Siamo al Duomo ed indubbiamente la camminata sarà lunga.
Non ci spaventa di certo, nonostante il caldo, nonostante la stanchezza accumulata nei giorni trascorsi. Siamo talmente entusiasti di quello che ci circonda che neppure la fatica ci sfianca.
Procediamo a passo spedito ridendo tra di noi e giocando.
“Simo, sorellina, sta zità xe splendida…. Ara che sogno!!!”
“A bbello, ma che te sei già scordato de’ Roma mia??? Guarda che te pisto de’ botte….” Ma rido, sono d’accordo anche io. Firenze è bellissima!
“Simo, guarda, siamo arrivati a Piazzale Michelangelo…. Ci affacciamo un momento, scattiamo qualche foto???”
“Ecco fatto, ora mi vuoi anche rubare il mestiere….. tieni la macchinetta, che sei anche più bravo di me….”
Porgo la macchinetta al mio fratellone e mentre sta per scattare la foto gli salto al collo, ma di spalle, sbilanciandolo al punto di rischiare di farlo cadere….
“Scappa, strega, scappa….. mi hai fatto credere di essere d’accordo ed invece….”
Rido troppo per correre, lascio che mi prenda e proceda alla tortura, tanto so perfettamente che non mi farà male… infatti, la mia punizione consiste semplicemente in una “lavata di testa”, ma non nel senso che mi strilla, no no, mi prende letteralmente la testa e me la infila sotto la fontanella….
Il bagno inaspettato non mi fa smettere di ridere, anzi, mi dona nuovo vigore e quindi prendo mio fratello per mano ed inizio a correre, su, in salita, verso San Miniato….. si intravede il cancello di accesso, le scale da fare sono veramente tante, ho fame.
“Jollyyyyy, guarda che bella panchina!!! Hai i panini vero??? Ci sediamo lì all’ombra?? Poi entriamo, poi ci godiamo il panorama….. ora ho voglia di riposarmi un pochino”
Detto fatto, gli alberi ci garantiscono un po’ di fresco, ci rinfocilliamo per bene e continuiamo a chiacchierare.
Una giornata tranquilla come poche ne abbiamo vissute durante questo viaggio, non ci sono creature parlanti, non ci serve la magia, non abbiamo bisogno di nulla. Oggi veramente bastiamo a noi stessi.
Finito di pranzare Gian vorrebbe schiacciare un pisolino, ma io non sono d’accordo….
“Nooooo, c’è da visitare il Cimitero delle Porte Sante, voglio vedere la tomba di Collodi, ti rendi conto…. La tomba di Collodiiiii!!!!”
“Simo, mi spieghi perché urli??? Quando hai visto la tomba di Collodi che ti cambia????”
Eccoci, si ricomincia.
Dopo poco riesco a far alzare il gigante e ci dirigiamo verso il Cimitero.
Passa oltre un’ora, ma non riusciamo a rintracciare la tomba….
Gian vede la mia faccia avvilita e prova a consolarmi….. “Streghetta, cosa xe che cambia per te? L’ha scritto lo stesso Pinocchio…” “Si, ma io volevo ringraziarlo….”
Mio fratello sorride, mi tende la mano e “salta su, ti porto a cavacecio…. Si entra un poco nella Chiesa….”
Non mi sembra vero, stavolta la proposta di caricarmi sulle spalle è partita da lui….
Terminata la visita ci accingiamo a scendere, per tornare in città e riprendere il viaggio.
Mi volto verso Gian, anche lui mi guarda! Mi sorride facendo segno di si con la testa.
Prendo la macchinetta fotografica e scatto….. un altro momento indimenticabile è immortalato, un’altra prova tangibile che la nostra avventura è reale.

sabato 18 gennaio 2014

Trasformazioni





Piange il cielo, l'aria è elettrica,
il vento piega i rami degli alberi,
sembra il sole sia sparito,
è tutto cupo... mette malinconia!!
Poi, d'improvviso quasi come lampo,
un raggio penetra le tenebre,
illumina il paesaggio, porta allegria:
ecco l'arcobaleno... torna la magia!!!

E le stelle stanno a guardare!!!






E le stelle stanno a guardare,
anche se sono nascoste,
dietro le nubi,
sono lì... da secoli...
attente spettatrici.
Osservano ogni passo,
ascoltano ogni pensiero,
vivono ogni nostro sogno....
Respirano le nostre emozioni...
custodi discrete dei nostri segreti!

venerdì 17 gennaio 2014

Buonanotte

Buonanotte ai sognatori,
a chi vive di emozioni,
a chi spera e lotta,
a chi ci prova....
Buonanotte a chi sa ridere,
a chi regala parole,
a chi non finge,
e tanto meno mente...
Buonanotte anche a te
che non hai più sogni,
che non conosci emozioni,
che hai smesso di sperare
e non lotti più...
Il sorriso, se lo vuoi, te lo regalo io
e magari domani mattina
vedrai la vita sotto una luce migliore!!!

sabato 11 gennaio 2014

Sassi

Sulla riva del ruscello raccolgo sassi,
osservo l'erba bagnata di rugiada,
e ne assaporo il profumo:
mi specchio nell'acqua limpida...
E' come se il mondo si fermasse,
in un attimo la vita mi scorre davanti,
il passato per quello che è stato,
il presente che mi sta donando tanto,
il futuro che mi regalerà il sogno!
I sassi non mi servono più,
non ho bisogno di appigli,
quello che mi serve è dentro di me:
devo solo saperlo cogliere!!!

martedì 7 gennaio 2014

Prova di coraggio o coraggio di provare?

Dopo tante avventure abbiamo veramente bisogno di rilassarci un pochino. Il tempo scorre, tranquillo, Camomì, la barca, è ormeggiata a largo e noi, a nuoto abbiamo deciso di raggiungere la riva.
Non sappiamo esattamente dove siamo, ma ha poca importanza.
Siamo partiti sicuramente per conoscerci meglio, ma è anche vero che la nostra intenzione è quella di conoscere nuovi mondi, posti mai visti e che probabilmente, senza l'aiuto della magia non avremmo mai potuto vedere!!!
Una volta a riva, un poco affaticati, ci sdraiamo immediatamente al sole.
L'aria è fresca, ma il sole ci scalda, velocemente!!!
"Gian, ho sete.... ti va di arrivare a quel chioschetto.... guarda che bei cocktail!!!"
"Simo, io ci vado, ma non puoi aspettare ancora un po'.... dai... rilassiamoci ancora qualche minuto....!!!"
Quando voglio, però, sono veramente una rompiscatole e mio fratello, da tesoro quale è, si alza e si avvia verso il chioschetto.
Torno a sdraiarmi ed a godermi i raggi del sole.
Probabilmente mi addormento, perchè quando apro gli occhi il sole è meno caldo e di mio fratello non c'è ombra.
"Gian.... Gian.... dove sei???" lo chiamo, anche spaventata.... guardo a largo, Camomì è ormeggiata esattamente dove l'avevamo lasciata. Mi volto verso il chioschetto, è ancora aperto e mi ci dirigo di buon passo .....
"Mi scusi, ha per caso visto mio fratello???? E' un omone alto alto.... con gli occhi buoni!!!"
Il barista mi guarda sorridendo.... "Il gigante???? Si è venuto qui un paio di ore fa, ha preso due cocktail e si è diretto lì.... vede signorina.... lì in fondo, dove ci sono le montagne. Mi ha detto: - tra poco verrà mia sorella, le dica che mi l'aspetto lassù in cima e che non usi trucchi... ce la deve fare da sola!!! - ecco questo è tutto.... posso chiudere e .... buona passeggiata....".
Penso che mio fratello deve essere impazzito, come può anche solamente immaginare che io prenda e mi metta a scalare una montagna da sola, senza attrezzatura e, soprattutto, senza averlo fatto mai prima.  
Mi domando cosa gli sia passato per la testa. E' vero che in più di una circostanza gli ho manifestato la mia intenzione di scoprire anche quel mondo, ma questo è veramente troppo, anche per una folle come me.
Decido di tornare da Camomì, la barca, e mi tuffo in acqua.
Qualche vigorosa bracciata e salgo sul nostro rifugio.
Inizio a piangere, si perchè mio fratello non mi aveva mai lasciata sola prima ed io ci sono rimasta male.
"Ma come stiamo facendo un viaggio insieme e lui mi sparisce così, senza preavviso, senza salutarmi?"
Vado sotto coperta e cerco nella borsa un libro da leggere, ma non trovo nulla.
Carta e penna, Gian ne ha portati in quantità ed anche io ho la mia buona scorta, ma niente da fare non c’è neppure un foglietto, né una matita.
Mi guardo intorno smarrita, non capisco.
“Ma che sta succedendo…. Perché non posso leggere e neppure scrivere???” le lacrime sul mio viso scendono in maniera sempre più copiosa…. E stavolta non c’è nessuno ad asciugarle.
In lontananza vedo la montagna che mi aveva indicato il barista e provo, verso di lei, un sentimento strano, quasi odio.
Il cielo è cupo e il mio umore ancora di più.
Improvvisamente un lampo nel cielo…. “Si, buonanotte, ci manca solo il temporale e poi ho fatto bingo!!!”
Ma non era il temporale…. Una stella cadente ha solcato il cielo….. mi accorgo che l’atmosfera è cambiata.
C’è qualcosa di magico che sta circondandomi.
“Simona, Simona, così non va bene!!! Che combini? Ti stai infuriando con tuo fratello solo perché ha deciso di andare in montagna e di aspettarti sulla cima? Mica ti ha detto addio…. Ha semplicemente proposto qualcosa di diverso da fare, stavolta, separati.”
Non capisco chi stia parlando, non la stella di sicuro, è lontana, all’orizzonte, ma ormai sono talmente abituata che di certo non mi spaventa una voce così dolce.
“Chi sei? La mia coscienza che mi tira le orecchie forse?” Domando mentre gli occhi cominciano ad asciugarsi.
“Lo so di essere terribile e di soffocare mio fratello con le mie manie e le mie paure, ma non avrei mai immaginato che potesse scomparire senza una parola, senza un saluto….”
“Simo, ma che dici? Ma ti rendi conto? Ti ha lasciato tutto quello di cui avevi bisogno, devi solo raccogliere il coraggio che certo non ti manca e partire. E' una sfida che ti ha proposto. Dopo tante parole ti chiede di dimostrargli, con i fatti che ce la puoi fare anche da sola..... non ti ha abbandonata, anzi, mi ha mandata appositamente per prendermi cura di te. Aveva immaginato la tua reazione!!! Dai, ora torno nel mio mondo: ti consiglio solo, ormai, di aspettare domani mattina, è tardi per affrontare la montagna....."
La voce svanisce nel nulla ed io smetto di chiedermi a chi appartenesse.
Ho capito la lezione, sia quella della voce che quella di mio fratello: è giunto il momento che io provi a farcela da sola, con le mie sole forze.
Mi metto immediatamente a dormire per prepararmi alla sfida che mi aspetta il giorno dopo....
E' l'alba quando apro gli occhi, io sono pronta a partire. Camomì mi lascia proprio sulla riva. Ho preparato con cura lo zaino, riempiendolo di tutto ciò che ritenevo potesse essermi utile. Ho il sorriso sulle labbra e sono pronta.
Scendo e mi avvio verso il chiosco per chiedere maggiori informazioni e dettagli sul percorso da fare.
"Sorellì? Dove te ne vai così di buon'ora? ma come una dormigliona come te?????"
Si, è proprio mio fratello, seduto al tavolo che fa colazione!!!!
"Gian, che bello Gian!!!" e gli salto al collo rovesciandogli tutta la spremuta addosso!!!!
"Stavo venendo a raggiungerti.... perchè sei tornato???"
"Sssshhhhhh!!! Ora so che puoi farcela, non mi serve altro!!!" mi tende la mano ed insieme ci incamminiamo verso la vetta della montagna.

Epifania... tempo di riflessioni!

Sono finite le feste ed ho pensato molto:
ora posso tirare il fiato e raccogliere i pensieri.
Socchiudo gli occhi e godo finalmente del silenzio:
troppo rumore, troppe chiacchiere senza senso, 
troppe parole regalate a chi non sa ascoltare.
Voglio indietro la mia vita, voglio sincerità,
affetto vero e comprensione, voglio fidarmi,
voglio che torni almeno una parte di quello che offro.
Egoista forse, ma ad un certo punto arriva il momento:
bisogna tirare le somme e decidersi a cambiare,
non sono più disposta a mettermi in secondo piano.
Poche persone hanno colto la mia essenza,
ancor meno hanno saputo accettarla ed apprezzarla:
a loro offro quanto di meglio possiedo.
Per gli altri le briciole, quando ci saranno!!

lunedì 6 gennaio 2014

Il silenzioso richiamo

Apro la porta e vengo avvolta dalla notte,
note in lontananza mi riscaldano,
un richiamo ancestrale, 
magico, quasi surreale.
Lascio che il vento mi scompigli i capelli,
mentre mi accarezza volto e pelle.
Ripenso alle parole non dette,
ai sorrisi forzati, alle lacrime celate.
La mia canzone suona nel cuore,
cancella amarezza e maliconia...
La seguo: sorridendo serena 
e, soprattutto, cancellando le lacrime!!!

venerdì 3 gennaio 2014

Piccole deviazioni, grandi emozioni!!!

Siamo pronti per partire, ci attende l’Irlanda.
Viaggio lungo e sicuramente coinvolgente, peccato, però, che al mio fratellone venga in mente di parlarmi della sua valle….
“E tu dove vorresti portarmi ora???? Irlanda, Castelli della Loira, Parigi?, ma non se ne parla proprio…. Camomì, rotta per Trieste, Val Rosandra, subito senza esitazioni ne’ indugi.”
Non credo di dargli un dispiacere troppo grande in realtà, dovreste sentire come ne parla della “sua” valle.
Si, lallero, sua quando se la compra…. È anche mia, è di tutti coloro che hanno gli occhi ed il cuore giusto per ammirarne la bellezza ed apprezzarne la magnificenza.
"Simo, te mi devi fare una promessa però, che starai buona, che non farai come al tuo solito, che mi ascolterai.... non fare sempre di testa tua, qui xe pericoloso!!"
"Si, promesso, ma adesso andiamo e stai zittino, per piacere.... ora devo ascoltare il silenzio!!!"
Scarponi, zaini in spalla e via.... si cammina, sotto il sole e tra le mie lamentele continue....
"So' stanca....ce fermamo un minutino.... dai, fammi fare qualche foto!!!"
E meno male che era lui a dover sta zitto.
Ho gli occhi pieni, il cuore raggiante e un senso di gratitudine infinita!
Qui ho tutto quello che ho sempre sognato, ho la pace, la bellezza, la serenità.
E la sconsideratezza di chi non sa capire fino a che punto spingersi.
“Gian…. Guarda quel ruscello, io vado, mi raggiungi???”
“Simo, vieni qui… sta buona….. si scivola…… è melmoso……. tu finisci in acqua! E poi non venire a dare la colpa a me, sia chiaro!!!”
“Uffa, che lagna che sei, ma non lo vedi???? Sto attenta, poi mi sostengo ai rami che sporgono, poi ho un buon equilibrioooooooooooo!!!!”
E già….. in acqua, tanto per cambiare!!!
"Gian, mi sono fatta male.... ahio, mi fa male il ginocchio, non posso camminare..... come facciamo??? Mi porti a cavacecio???"
Ho preso una bella botta ed il ginocchio mi fa male sul serio, ma non tanto da non consentirmi di camminare. Ci sto provando, come faccio spesso... sono stanca di camminare!!
"Simo, tu non me la conti giusta, vieni qui, fammi vedere.... lo sai che ho una certa esperienza...."
"Nun ce la faccio a camminà, come te lo devo da dì? Viè te, damme na mano, mamma mia e che te costa!!!"
Mio fratello non riesce proprio a dirmi di no ed invece dovrebbe imparare a farlo.
Appena è sufficientemente vicino lo faccio chinare per guardare il ginocchio e.... opplà sono sulla sua schiena....
"Allora fratellino??? Che facciamo ci fermiamo a fotografare quei fiori e il riflesso del sole tra gli alberi o preferisci continuare con me e due zaini sulle spalle????"
Io sono convinta che in questi momenti mi butterebbe volentieri in acqua, ma non per giocare, per affogarmi proprio!!!
"Dai, scendi, vieni qui: scatta tutte le foto che vuoi, pianto la tenda ed accendo il fuoco, tanto lo so come va a finire!!!"
Detto fatto, prendo la macchinetta dal suo zaino e parto alla ricerca di qualche meraviglia da fotografare e devo dire che c'è solo l'imbarazzo della scelta.
Nel frattempo il fuoco è pronto, mi avvicino, affascinata come al solito e mi siedo.
"Cantiamo ti va?? Vai a prendere il tuo canzoniere o improvvisiamo???"
"Sai Gian, in questo momento ho tutto quello che desidero. Vuoi cantare? cantiamo; vuoi ballare? Sono pronta. Questo è il paradiso, lo so per certo. Non può esistere niente di più bello!!!"
Mio fratello prende la chitarra ed inizia a suonare.
Quale cornice migliore??? Il giorno sta lentamente lasciando il passo alle prime ombre della sera ed il cielo si sta riempiendo di stelle.
Gli alberi, le montagne, il ruscello, i fiori tutto sta assumendo colori ed odori diversi!!
Mi guardo intorno, cerco di memorizzare tutto, cerco di imprimermi nella mente le sensazioni che sto provando. Non c'è modo di immortalarle. Si può fissare il tempo nello scatto di una foto, ma qui è un continuo divenire, un continuo trasformarsi, mutare.
La vita che scorre, attraverso la vita.
"Gian, ho sonno, ma non voglio dormire. Domani ripartiamo ed io non voglio perdere neppure un secondo!!!"
"Chiudi gli occhi.... è tutto nel tuo cuore, non te lo toglierà mai nessuno e, soprattutto, rimarrà qui per sempre, potremo tornarci in qualsiasi momento!!!"