domenica 6 gennaio 2013

A modo mio

Apre la porta della sala ed entra: abito rosso ed aderente, le arriva poco sotto il ginocchio, scarpe rigorosamente nere e tacco alto.
Ha scelto di rinunciare alla classica pochette, non potrebbe contenere tutto quello che le occorre ed ha optato per una borsa elegante che le ha prestato la sua amica, che ha molte occasioni più di lei per usarla; una stola di seta, un filo di perle al collo ed orecchini discreti a completare il look.

Sente gli occhi di tutti puntati addosso e le dà veramente fastidio: doveva indossare qualcosa di meno vistoso, ma non ha resistito alla tentazione, voleva essere bella quella sera, doveva dimostrare che poteva esserlo, malgrado le difficoltà della vita quotidiana che imbruttisce chiunque.
La vide in quel preciso momento ed il cuore si fermò all'istante.
Si avvicinò a testa alta, guardandola fissa negli occhi, senza apparente timore od esitazione.... cosa le stava succedendo lo sapeva soltanto lei e così doveva continuare ad essere. 
Era a pochi passi dal tavolo e vedeva distintamente gli occhi di lei, neri e bellissimi, il fascino che emanavano era inconfondibile!!
"Ciao, sei arrivata finalmente, dovevi essere qui già da molto, perché mi hai fatto aspettare tanto?"  

Il suono della sua voce non fece altro che accentuare l'ansia che provava, stava per andare via senza fermarsi neppure un istante, ma, spostando poco il là lo sguardo, non le fu possibile evitare di incrociare quello sorridente di un'altra ospite.
Due occhi azzurri immensi le restituirono la pace... si sedette e rispose tutto d'un fiato: 
"Sai, non volevo venire affatto, poi mi sono messa "in ghingheri", ho sfoggiato il mio sorriso migliore; ho tirato fuori quella parte di me che spesso tengo nascosta ed ho scelto di affrontarti.... Ti ho vista ed ho sentito forte la tentazione di girarmi ed andare via, poi, lo sguardo della tua rivale mi ha ricordato perché fossi qui e voglio dirti una cosa, quella che mi ha spinta a venire, perché voglio tu ne sia a conoscenza... sai spesso sono scappata al tuo cospetto, perché non riuscivo a trovare in me la forza di impedirti di fermarmi, ma, finalmente, ho conosciuto "lei" e tutto è diventato più semplice: mi ha spiegato chi sono e spinta a trovare tempo per me stessa; mi ha insegnato a non buttarmi via ed a non perdere minuti preziosi della vita soggiogata da te... ci sono riuscita... perciò, cara Paura, sei fuori dalla mia vita e quando pure dovessi rincontrarti... chiamerò lei, la preziosa Autostima e ancora una volta riuscirò a non farmi frenare!!!" 

4 commenti:

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    1. E quello era lo scopo.... allora so' brava.... ahahahaha

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  2. La paura è un'emozione dominata dall'istinto (cioè dall'impulso) che ha come obiettivo la sopravvivenza del soggetto ad una situazione pericolosa; irrompe ogni qualvolta si presenti un possibile intralcio alla propria incolumità, e di solito accompagna ed è accompagnata da un'accelerazione del battito cardiaco e delle principali funzioni fisiologiche difensive mentre l'autostima è il processo soggettivo e duraturo che porta un essere umano a valutare e apprezzare se stesso tramite l'autoapprovazione del proprio valore personale fondato su autopercezioni. La parola auto-stima deriva appunto dal termine "stima", ossia la valutazione e l'apprezzamento di se stessi e degli altri. Brava Simona! Mi è piaciuto. Ho voluto sottolineare il significato a completo intendimento di chi ti legge. xxxxxxxxxx!!

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    1. E sicuramente ci voleva il sagace commento di una penna abile come la tua!!
      Avrai notato che sto provando a cambiare modo di scrivere, analizzando altri aspetti, altre sfumature: so che non è proprio il massimo per me, ma è una sfida e sto provando a cimentarmici!!
      Al solito, grazie x la tua attenzione!!!!

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