mercoledì 27 marzo 2013

Da Picasso a Van Gogh.... passando per me stessa

Ma chi sono quei due laggiù???
Non ricordo più quanto tempo sia passato da quando sono riuscita a dedicarmi qualche momento di assoluto rilassamento! Finalmente sono qui che cammino circondata dal verde, riscaldata dal sole e rasserenata dal rumore di un ruscello che scorre in lontananza.
Provo quindi un certo disappunto scorgendo quelle due figure che avanzano verso di me discutendo in maniera piuttosto accesa.
Tra l'altro sono anche piuttosto bizzari: uno decisamente più giovane dell'altro eppure è proprio lui a sembrare più sofferente!
E' lui ad appoggiarsi al bastone, è lui che cammina a testa china e spalle curve, è lui che sembra subire la conversazione. L'unica cosa che lo caratterizza in maniera netta è la capigliatura: folta e rossa!!
L'altro ha un'aria arrogante, presuntuosa, di chi sa di poter dominare il mondo...
Orecchie sporgenti, sguardo penetrante, cammina a testa alta e scruta il suo interlocutore come fosse l'ultimo arrivato!!! Il suo tratto dominante: l'incedere sicuro!!
Sono ormai vicinissimi e sono talmente infervorati nella loro discussione che non si accorgono della mia presenza, decido di ascoltare cosa stiano dicendo.
Sono fermi e mi accorgo che entrambi stringono in mano un pennello e lo usano quasi fosse una spada. E' evidentissimo che quell'oggetto li rende più forti e sicuri di se stessi, come è chiaro l'importanza che entrambi gli attribuiscono.
Mi siedo all'ombra di un albero e ascolto quel discorso consapevole di essere partecipe di un incontro che non mi avrebbe lasciata indifferente, anzi, probabilmente mi avrebbe cambiato la vita per sempre.
Il più giovane dei due stava provando a spiegare le sue ragioni e cercava di far capire al collega mai realmente conosciuto quanto fosse importante per lui quello che aveva fatto ed anche il modo in cui l'aveva fatto. Provava a fargli comprendere che nella sua brevissima vita era riuscito, malgrado gli stenti e le difficoltà innegabili, a realizzare tutto quanto si era prefissato: contando solo sulle proprie forze, passando per un disadattato e forse essendolo veramente, ma non per questo senza aver lasciato un'impronta indelebile del suo passaggio nel mondo.

"Balle, sono solo giustificazioni, con la tua genialità avresti potuto essere tutto, avere mille donne ai tuoi piedi e avresti potuto ottenere qualsiasi cosa tu avessi voluto... proprio come ho fatto io nella mia vita...."
L'anziano uomo mise in luce tutta la sua prosopopea e sfida il suo compagno di viaggio!
"Dai Vincent, vediamo cosa sai fare! Usalo ancora una volta quel pennello, fallo insieme a me e trasformiamo questo posto, facciamolo diventare quello che siamo noi!!!"
Fu questione di un attimo... vidi tutto intorno a me cambiare.... colori pastello alternati ad altri forti e decisi, accompagnati da forme indecifrabili.... una meraviglia... ed io li guardavo agire, riempiendomi anima ed occhi di tanta geniale arte!
L'aria si era rarefatta, ma mai nella vita mi ero sentita così piena e ricca come in quel momento.
Eccolo il succo del discorso: l'arte è vita, l'arte crea emozioni ed aiuta a manifestarle, l'arte è il mezzo attraverso cui trovare gli spunti per andare avanti per la propria strada e scoprire "il nostro lato oscuro" o la parte migliore di noi che abbiamo tanto accortamente nascosto!
I due "nemici/amici" mi hanno insegnato a guardarmi dentro, a lasciarmi andare e, soprattutto, a lasciare andare.
Mi alzo e mi frappongo tra di loro, li divido: "Vincent... Pablo, vi lascio immediatamente riprendere il vostro lavoro, ma prima volevo ringraziarvi!" sorrisi guardando il gioco di sguardi tra di loro, li presi per mano, entrambi, accostai le labbra per lasciare un bacio sul viso prima dell'uno e poi dell'altro "sapete... non serve che io vi dica cosa sia stata la vostra arte per il mondo, ma voglio che sappiate che avete contribuito a darmi una scossa, un regalo immenso per il quale non finirò mai di ringraziarvi."
Lasciai le loro mani, mi voltai, ripresi a passi decisi il mio cammino!

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