lunedì 10 dicembre 2012

Storie di ordinaria follia

E' arrivato l'inverno, fa freddo ed il cielo è coperto: non preannuncia nulla di buono.

Giunta in ufficio mi metto subito al lavoro: ho un mucchio di pratiche da definire e non voglio che si accumulino e vengano con me tra un paio di settimane.
Il sorriso che aleggia sul mio viso suscita l’ilarità di buona parte dello studi: “a Simò…… i piedi ben saldi a terra cocca…… non puoi mica sempre volare!!” è il commento più normale che mi viene rivolto.
La mia amica continua a ripetermi che ho gli occhi che brillano… e se lo dice lei ci credo… non adula, anzi è sempre durissima con tutti e con me in particolare.
Sono sommersa dalle carte quando mi portano un mastrino da spuntare…… mi metto subito all’opera… cercando di concentrarmi che in questo momento particolare mi riesce praticamente impossibile.
Terminato anche questo lavoro, torno all'occupazione principale, quando mi accorgo che è praticamente ora di andare a casa.
Tra l’altro ho un appuntamento telefonico oltre a quello col parrucchiere…. Inizio a prepararmi in fretta e furia, esco ed apro l’ombrello perché piove…… cerco il cellulare nella borsa di Mary Poppins e, non trovandolo, penso sia il caso di guardare in tasca al piumone……… ovvio era proprio lì, che senso aveva metterlo in borsa se avrei dovuto usarlo dopo pochi minuti???
Ma di ovvio in me c’è veramente poco…….
Torniamo alla narrazione dei fatti…… piove… in una mano l’ombrello, nell'altra il cellulare… non basta…. Ho deciso di accendermi una sigaretta……(Ssssshhhhhh per i non fumatori… lo so… fa male, ma sto cercando di diminuire…) dire che sono “impicciata” è poco.
Compongo il numero (e meno male che era l’ultimo che avevo fatto……) ed attendo la risposta……. Si comincia a ridere, a scherzare…… giochiamo e ci raccontiamo le ultime cose successe…….
Intanto, però, la situazione, per quanto mi riguarda, sta degenerando…… con una mano tengo sigaretta e cellulare…… nell'altra ombrello e borsa (che è a tracolla, ma che non vuole saperne di star su……) ho il mio solito cappello in testa ed è proprio questo a crearmi problemi…… eh sì, perché inizia a scendermi sugli occhi…… e non so come farlo tornare al suo posto…….
Mi trovo decisamente in una condizione alquanto scomoda…… praticamente non ci vedo più… ed oltretutto il cappello di lana mi inizia a solleticare il naso.
Chiedo al mio interlocutore di aspettare un attimo e provo a sistemarmi…. Tiro su il cappello e mi rendo conto di essere ad un centimetro da un palo della luce…….
Non sarebbe la prima volta che mi capita…… ma mi sono salvata…
Già, non è la prima volta…. “Intruppare” è quello che mi riesce meglio…… “intruppo” agli stipiti delle porte, “intruppo” alle colonne dentro casa, le curve le prendo sempre troppo strette quando camino……. Praticamente sono un livido ambulante……. 
Come dimenticare la volta che mi si infilò il tacco nel centro di Via dei Fori Imperiali???
Per chi non è pratico di Roma, la strada che congiunge il Colosseo all'Altare della Patria, bella lastricata..... tutta san pietrini.... fitti fitti.... stretti stretti ... Traffico??? Nooooo, per carità.... caos..... ed io lì.... al centro della strada.... che faccio???? Ovvio mi sfilo la scarpa..... ed attraverso con una soltanto.... aspettando che il semaforo diventi rosso per recuperare l'altra.... Oppure quando mi si è staccato di netto il tacco dello stivale.... Oppure quando, mamma prudente, mentre tornavamo alla macchina, invito mia figlia a fare attenzione perchè c'era un gradino.... peccato che io abbia dimenticato di avvertire anche me stessa....

Perché succede??? Bella domanda… ma trovare la risposta mi risulta impossibile.
Sono distratta, perennemente con la testa tra le nuvole……. Il naso è regolarmente rivolto verso l’alto ed è facile, quindi, prendere storte visto che Roma, tra “sampietrini” e di disconnessioni varie è tutta un buco…….
Povera me…… sempre acciaccata…… sempre dolorante…… sempre causa di risate altrui.
Eh si, perché io già lo so che anche ora, semplicemente leggendomi, qualcuno sta ridendo di me, ma secondo voi realmente la cosa mi ferisce??? Allora non avete capito proprio niente…… essere causa o, per meglio dire, il mezzo attraverso cui la gente si diverte, mi fa felice……. Di brutture ce ne sono tante e tante ne ho vissute anche io personalmente, per questo dico, ridete di me, ma, soprattutto, ridete con me…….

2 commenti:

  1. Fanno parte della follia positiva gli uomini che credono di ottenere attraverso le indulgenze un posto accanto a Dio in Paradiso, calcolando con precisione le ore, i minuti e i secondi che dovranno trascorrere nel Purgatorio. Folli sono gli uomini che pregano i Santi solo per ottenere ricchezza, onore e abbondanza di tutto. Tutta la cristianità trabocca di follia, perché sono gli stessi sacerdoti interessati ad arricchirsi, ad incoraggiare i "fedeli folli" con una precisa formula: "morirai bene se hai vissuto bene, laverai i tuoi peccati se al pentimento con le lacrime aggiungerai l'offerta di una moneta, aggiungerai veglie, preghiere, digiuni e un radicale cambiamento di vita, avrai protezione di questo Santo, se ne imiterai la vita". Ma tu, Simona, tu non sei folle...sei una donna lucida e , forse, un po' acciaccata...ma sana di mente. Brava! Bella esposizione!

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  2. Grazie caro, lucida e mooolto acciaccata, ma va bene così!!
    Sempre attento alle sfumature, non saresti tu altrimenti!!! :*

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