domenica 30 dicembre 2012

Ricordi dal passato

E' una fredda mattina invernale, dietro le persiane si intravede il frenetico andirivieni della città: persone che entrano nei negozi, ragazzi che salgono sull'autobus per andare a scuola, donne con pesanti buste della spesa ricolme di generi alimentari di ogni tipo.
Non ha voglia di uscire, l'aspetta la solita giornata in ufficio, il telefono che squilla, i conti da far quadrare, le lamentele dei clienti per le imposte da pagare: però non può farne a meno.

Prende il cappotto, buttato sulla poltrona come ogni giorno, e lo indossa, poi infila il cappello ed inizia a cercare i guanti!!!
Impresa titanica, la sua borsa è da sempre più un baule che una borsa, contiene di tutto: fazzoletti, pacchetti di sigarette, trucco, pubblicità trovate nella cassetta della posta e mai aperte, caramelle... insomma veramente di tutto.

Si sta facendo tardi, saluta frettolosamente ed esce, senza aver fatto colazione e senza guanti.
Al portone una raffica di gelida tramontana la investe: non ce la fa... non sopporta il vento e le mani si sono già congelate.
Ricomincia a rovistare nella borsa, sperando, di essere più fortunata!
Ad un tratto tocca qualcosa di estremamente morbido, troppo per trattarsi di guanti di lana, lo estrae e.....

E' un piccolo orsacchiotto, minuscolo e tenerissimo, il regalo di una vita fa...
Quasi come se quell'oggetto fosse dotato di vita propria sentì il cuore riempirsi di tenerezza ed il corpo riscaldarsi all'istante.
La strada, d'improvviso, si trasforma: non più auto parcheggiate alla meno peggio e nessuno strombazza non appena il semaforo diventa verde!!
C'è una figura laggiù, proprio all'angolo, ha in mano un gesso e sta tracciando dei segni a terra... incuriosita si avvicina... si china per guardare il viso di colui che ha di fronte, avrà si e no 17 anni, capelli folti e caldi occhi marroni.

"Non ci credo, ma sei proprio tu??? e non sei cambiato per niente... ma come è possibile che per te il tempo non sia passato??"
Lui non rispose... alzò lo sguardo e le sorrise porgendole un altro pezzetto di gesso... "aiutami... giochiamo insieme".

Non si scompose più di tanto, si chinò e cominciò anche lei a tracciare righe e numeri.
Finito il lavoro si voltò verso di lui e, prendendolo per mano, gli regalò il suo sorriso più bello, quindi iniziarono a giocare a campana!
Dopo un bel po', stanchi ma rilassati e divertiti, si sedettero sul sellino di due biciclette appoggiate sul tronco di un albero, proprio lì accanto.
Lei si guardò nello specchietto e si accorse di non essere lei... o meglio di essere lei, ma lei di tanti anni fa... una sedicenne dalla faccia furbetta, con i riccioli biondi che le incorniciavano il viso e la felicità che le si leggeva distintamente negli occhi verdi e spalancati al mondo.
Per niente sorpresa si accostò al vecchio amico, il suo primo amore, e gli sussurrò: "so che sei solo frutto della mia fantasia, che tra poco svanirai, che tutto questo sarà solo un ricordo, ma volevo dirti che sono felice di averti rivisto; volevo chiederti perdono per come sono sparita, volevo dirti che sono felice di averti incrociato nella mia vita... ah, un'ultima cosa, l'orsetto che mi hai regalato ce l'ho ancora, lo custodisco come un dono prezioso, il più prezioso che io abbia mai ricevuto!!"





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