lunedì 14 ottobre 2013

Lo scambio

È prestissimo, lo so, ma devo rimettermi in marcia e per farlo devo assolutamente scrollarmi questa pigrizia di dosso….
Guardo con attenzione l’orizzonte, sperando di scorgere il sole, ma ancora non se ne vede traccia.
Il mio amico raccoglisogni e la fedele fissafantasie sono tutto ciò che ho portato con me in quest'avventura.
Sdraiata, con la pelle che sfiora l'erba umida del prato in cui mi ero rilassata dopo il volo permesso e sollecitato dal complice albero, lascio che il profumo della natura mi inebri e penetri fin dentro il cuore.
Finalmente l’amico sole si decide ed inizia a fare capolino, ma tutto intorno a me è ancora avvolto in una piacevole penombra.
Mi decido ad alzarmi e prima di rimettermi in marcia, inizio coscienziosamente a raccogliere le poche cose da portare con me.
Sono praticamente pronta, manca solo una sciacquata al viso e decido di farlo in quel ruscello poco distante: avevo avuto modo di notarlo la sera prima atterrando dal mio volo fantasmagorico ed era chiaramente il posto ideale per fare toilette!!!
Canticchiando mi avvicino all'acqua e sono rapita dal rumore che da essa si diffonde; mi chino e vedo la mia immagine riflessa, già mi sembra quasi di trovarmi di fronte ad uno specchio.
Improvvisamente però succede qualcosa, qualcosa di veramente strano: quello che sto guardando non è un riflesso... quella che vedo nel ruscello sono proprio io, in carne ed ossa, o meglio in acqua e sassolini....
Come l'ho capito? Facile, mi sono parlata!!!
Si si…. proprio così, ho iniziato a parlarmi.
"Ehi... finalmente sei arrivata, non ci speravo più, sono anni che ti sto aspettando. Ti ho cercata, ho inviato messaggi che non hai colto, mi sono persino confusa tra la gente del tuo mondo.... perché? Perché non hai risposto al mio richiamo? Perché mi hai così volutamente ignorata="
A bocca aperta la guardavo, o meglio mi guardavo, anzi, guardavo quella che doveva essere la parte “diversa” di me.
"Ma cosa dici? Di che parli? Chi sei?"
Un sorriso spunta sulle labbra del mio alter ego: allunga le braccia (credo fossero rami trascinati dalla corrente!!) e mi afferra, trascinandomi verso di lei, in acqua che tra l’altro è gelida. Annaspo perché se è vero che so nuotare, è altrettanto vero che non mi aspettavo una situazione del genere e mi sono trovata veramente spiazzata.
Il senso di inadeguatezza in cui mi sento dura solo un istante: è come se quell’ambiente fosse il mio, quasi che l’irruenza dell’acqua sulla pelle mi avesse fatto tornare alla mente chi realmente fossi e quanta voglia di vivere intensamente io abbia!!! Quante volte succede??? La quotidianità, le esperienze, le brutture della vita ci spezzano a metà, trasformano l’uno in due identità distinte e separate, ma destinate a rincontrarsi per non separarsi mai più…. Era quello che stava succedendo!!!
“Sai… non so neppure come chiamarti, ma poco importa, facciamo una cosa… ti cedo il mio corpo e mi prendo il tuo. Scambiamoci i mondi, almeno per un po’, lascia che io assapori la libertà che provi e ti faccia conoscere quello che normalmente senti raccontare quando qualcuno si siede sulle rive della tua dimora!!
Uno scambio alla pari se ci pensi, ci arricchiremo tutte e due!! Appuntamento qui fra una settimana e ci racconteremo ciò che abbiamo imparato di noi stesse: io di te e tu di me… uguali e diverse… sognatrici e concrete… solide e malleabili… vere e verosimili… dolci ed arroganti… una la parte mancante dell’altra… separate per ritrovarci!”Fissafantasia e raccoglisogni, però, li tengo con me…. non sia mai che io non abbia modo di raccontare cosa sta per succedere!!!

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