domenica 4 marzo 2012

Fa caldo.... riposiamoci un po'

Il caldo che si è abbattuto sull’Italia in questi giorni sta, in qualche modo, condizionando anche il nostro viaggio.
Sprecare la magia per sopportare l’afa ci sembra veramente una stupidaggine, preferiamo quindi limitarci negli spostamenti ed evitare sforzi inutili.
Detto fatto. Gian sta dormendo….Camomì, il camper, ci fornisce tutti i confort del caso ed io decido di aggiornare un po’ il diario di bordo.
È un compito a cui, normalmente, si dedica mio fratello, ma visto che sono giorni e giorni che non ci mette mano….. penso di farlo io.
Il libretto è sulla dispensa, come al solito.
Gian è disordinato quanto me, ma per quello che riguarda il riassunto di questo viaggio, devo dire che è veramente attento.
Prendo una sedia, mi accosto al piccolo tavolino, ho la penna in mano e sto per iniziare, ma un colpo di vento, che non si capisce da dove arrivi, fa in modo che mi si apra una pagina precisa del diario.
Inizio a leggere e, d’incanto, mi si affacciano alla mente i ricordi di quelle che sono state le nostre avventure fino a quel momento.
Si tratta del racconto dell’incontro che abbiamo avuto con Babbo Natale.
Istintivamente metto la mano in tasca e cerco il documento che ci ha consegnato. Lo strofino e vedo il faccione del canuto vecchietto comparire nitido.
“Bene, sono ancora capace di sognare” non che nutrissi molti dubbi in proposito, ma avere questa certezza mi rende tranquilla.
Che bei ricordi…… la Val Rosandra…. Mi manca, le emozioni no, quelle le ho ancora nitide dentro di me.
E poi l’Egitto, l’incontro con la Mummia del Faraone e lo stato di estasi che mi aveva provocato la visita alle Piramidi.
Sento una presenza dietro di me, mi volto e vedo che mio fratello si è svegliato, sta leggendo anche lui.
Senza parlare avvicino una sedia alla mia e gli faccio segno di sedersi.
Ora siamo insieme, di nuovo, come sempre in questo viaggio.
“Simo apriamo un’altra pagina a caso, vediamo cosa esce? Vediamo se c’è qualcosa che chi ci sta guidando in quest’avventura vuol dirci???”
Stranamente remissiva accontento il mio fratellone….. la pagina decidiamo di lasciarla scegliere al ventilatore.
Ecco, si è fermata….. le isole Samoa, il secondo giorno di viaggio.
Leggere Gian significa vivere quello che si ha sotto gli occhi ed inevitabilmente siamo di nuovo immezzo all’uragano, scalzi, che balliamo.
“Fratè, stavo bene quel giorno!!! Guarda come rido…..”
“Xe vero, ma ciacolavi troppo”
Si, chiacchieravo troppo….. come se ora stessi zitta.
“Sai Jolly che ho un po’ di nostalgia di quei giorni? No, non dei posti, dei giorni…… era solo l’inizio, ora, invece, siamo quasi arrivati al termine e mi viene spontaneo chiedermi come farò a separarmi da te, a tornare alla vita di tutti i giorni….”
“sssshhh, non ci pensare ora….. ora pensa a quello che abbiamo fatto e quello che dobbiamo ancora fare…”
Non ci pensare, facile per lui, ma io sono un po’ di giorni che non penso ad altro.
Questo viaggio mi ha restituito mio fratello, ma, soprattutto, mi ha fatto ritrovare me stessa.
Non mi sono mai sentita tanto bene, mai ho goduto tanto di quello che la vita mi offre.
Ripenso alle Isole Samoa, alla furia della natura che ci aveva visti imperturbabili spettatori.
Non spaventati, solo incuriositi…. Non stavamo offendendo nessuno, la natura voleva solo manifestarci la sua magnificenza.
E quando il Pesce parlante è saltato sulla nostra “Camomì”?
“Ti ricordi fratè? L’abbiamo invitato a pranzo ed io che gli offro???? Pesce…..”
“Simo, te sarai pure cocola, ma in quanto a diplomazia……”
“Che voj…… io la diplomazia nun so’ do’ sta de’ casa….. io quello che penso dico e quello che dico penso, lo dovresti aver imparato in questi mesi….”
Se lo ha imparato…… quante volte si è dovuto trattenere dal prendermi per la gola??? Quante volte avrà combattuto contro la voglia di sbattere questa capocciona di una sorella al muro???
“Tacco venti, vogliamo parlare un momento della Val Rosandra e delle sensazioni che ti ha fatto provare?”
No, non voglio parlarne, sono mie, sono dentro di me, mi appartengono e nessuno me le porterà via, mai, qualsiasi cosa succeda da oggi e per sempre….
Proprio perché non voglio parlarne, cambio prontamente discorso.
“Gian tutto bellissimo in questo viaggio, non ho dubbi, ma lo sai che mi capita spesso di ripensare alla prima volta che ci siamo trovati a parlare, davanti al caminetto….”
Già, che serata quella…… le ore non passavano, abbiamo fatto quasi mattina, raccontandoci, scherzando, ballando.
La musica ci faceva compagnia, il mio canzoniere e la chitarra di mio fratello.
All’epoca ancora non lo sapevamo di essere fratelli. Avevamo scoperto di avere tanto in comune, questo si, ma non ancora di essere fratello e sorella.
Io che raccontavo episodi di quel passato che tanto mi ha ferita ed umiliata e il mio Jolly (si all’epoca era solo il Jolly) pronto a consolarmi, a tranquillizzarmi, a distrarmi.
L’abbiamo ripetuta diverse volte quell’esperienza, spesso e volentieri, poi ha iniziato a far caldo ed abbiamo preferito trasferirci in riva al mare.
Il fuoco non poteva mancare, mai, io senza fuoco sembra che non riuscissi a parlare.
Ed allora altre chiacchiere, altre confidenze, altre paure superate.
Ricordi affiorati per caso, a causa di una nota, pianti disperati consolati con la semplice presenza attenta e piena di tenerezza.
Tutto questo ci ha portati a decidere di partire insieme, perché condividere pensieri tanto profondi ha svelato il mistero della nostra parentela e siamo in viaggio.
“Sorellina, la Val Rosandra…. Perché non vuoi parlarne con tuo fratello???”
“Tesoro mio, ti parlerò della Val Rosandra, delle sensazioni, delle emozioni, di tutti i sogni e le speranze che lì ho lasciato, ma non chiedermi di farlo ora. Se ne parlo escono da me….. volano via, mi abbandonano. Non posso rischiare di perderle, ne ora ne mai.
La Val Rosandra è anche una metafora: è la mia meta, il traguardo che intendo raggiungere, la realizzazione del sogno, il mio habitat naturale, il mio desiderio da esaudire”.
Mio fratello mi guarda, allunga una mano, sposta una lucciola che mi si è posata sulla guancia….
“Ssssshhhh, non serve, va tutto bene….. c’è tempo, c’è tutto il tempo che vogliamo….. pensa solo a star bene come stai ora e la Val Rosandra rimarrà dentro di te, sempre e per sempre…..”


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