sabato 27 ottobre 2012

Cioccolata, biscotti... e una sedia vuota

Lei uscì sbattendo la porta.
La situazione era veramente diventata insostenibile.
C’era troppo angoscioso silenzio che si alternava a litigi senza fine. Loro due non avevano proprio più nulla da dirsi ed era insopportabile.
La richiesta di lui di mettere la parola fine era fin troppo chiara e non c'era più spazio per provare a recuperare un'amicizia, per quanto bella ed importante fosse stata.
A volte tra amici succede. In certe circostanze le discussioni diventano anche terapeutiche per certi versi, ma loro due erano andati oltre: avevano permesso ai malintesi di avere la meglio e, soprattutto, troppi estranei avevano ficcanasato nel loro rapporto.
A lei appartiene lottare, anche per le cose apparentemente meno importanti, perché è consapevole che nei rapporti, di qualsiasi tipo essi siano, si debba sempre dare il massimo.
Lei, però, è anche una che non sa fermarsi per prendere tempo e respirare: parte come un treno e dice cose che spesso non pensa ed in cui neppure si riconosce.
Ma è proprio quella la sua peculiarità caratteriale di spicco: non sempre ha voglia di dare spiegazioni a persone che dovrebbero conoscerla e fidarsi di lei.
Non sempre le va di giustificare i suoi comportamenti, anche se si rende conto che spesso ce ne sarebbe bisogno.
Lei dopo, sempre dopo, riconosce che una buona dose di umiltà, quella si, gli è sempre mancata, poi si ripromette di ricominciare il giorno dopo, esattamente nello stesso modo in cui si affronta una dieta.
Questo è il refrain della sua vita: quante persone davvero importanti ha perso? Orgoglio? Probabilmente, anche se la sua maledetta insicurezza le ha sempre condizionato la vita.
Ora è in strada già da un po' e poco le interessa di come i passanti la guardano visto che sta piangendo come una bambina.
Non si è mai vergognata delle lacrime.
Per lei sono un’estensione dell’anima: il veicolo trasparente all'interno del quale viaggiano momenti belli e momenti brutti ed è il modo in cui un essere umano si ripulisce dai residui anche se, a cinquant'anni suonati, il tutto può apparire come il segno di un'incapacità a vivere le emozioni con il giusto equilibrio.
Quanto vorrebbe essere diversa, lasciare che la sua vita prenda una piega differente, e concedersi il lusso di scusare e perdonare le persone che ama, ma soprattutto se stessa.
Fa freddo e piove, ma non ha voglia di tornare a casa perché sarebbe costretta a spiegare quello che sta succedendo ed in questo momento è proprio l'ultima cosa che sente di poter fare.
Decide di entrare in una caffetteria per prendersi una cioccolata calda con la speranza di togliersi quel freddo che le è penetrato fin dentro le ossa.
Dopo pochi minuti una tazza fumante è sul tavolino e intorno ad essa ci sono quattro biscotti e la sua tremenda solitudine.
E' meno di mezz'ora che si è chiusa la porta alle spalle e se ne è già pentita.
Poteva fare diversamente?
Era così che doveva andare?
Gli manca da morire.
Osserva distrattamente il cameriere che chiude dietro a sé la porta della cucina.
Anche lei, quel giorno, ha chiuso una porta ma, forse, quella del cuore ancora no.
Ed è un tavolino con una tazza di cioccolata calda, quattro biscotti intorno e una sedia vuota, quello che rimane di quella sua giornata.
Lei sta tornando sui suoi passi e lo sta facendo di corsa.... pur sapendo che è un errore, però è inevitabile considerando i pensieri che le affollano la mente e la malinconia che la sta lentamente sovrastando... già i pensieri... riuscire a fermare la testa, almeno per un momento, un istante prezioso in cui guardare le cose con obiettività e riconoscere quella realtà che le è ben chiara da sempre!!!
Ha capito che solo con lui è felice e non si sente sola!!

(Grazie ad Hal.... ma grazie davvero)

4 commenti:

  1. Ma che bello questo racconto simil poetico! Simona ci gratifica con una torrenziale sequela di considerazioni degne del più colto filosofo. Ed ecco scodellata (ancora bollente) la più vera di tutte le sensazioni trasfigurata, letteralmente parlando, (e con maestria) nell'immagine di una tazza di cioccolata fumante: la solitudine. Si può abbandonare una bevanda così perfetta per una corsa sui propri passi dentro una piovosa e fredda giornata di Ottobre? Si può. Soprattutto quando ci si accorge che da chi stai tornando è la fonte di tutta la dolcezza di cui la tua esistenza ha bisogno.

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    1. Allora ti è piaciuta???? Ho soddisfatto il tuo auspicio??
      Spero di si... lo spero sul serio, come spero che continuerai a sostenermi... a leggermi ed incoraggiarmi!!
      E' stata una bella esperienza che spero di ripetere!!
      Non ti ringrazierò mai abbastanza!!!

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  2. Risposte
    1. Ciao Patrizio, grazie del complimento e felice di rileggerti!!! :D

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