mercoledì 15 febbraio 2012

La cima dei desideri

I profumi ed i colori mozzano il fiato.
Non so come siamo arrivati qui. Dopo tanto mare il desiderio di fermarci sulla terra ferma ci ha colti all’improvviso. Mio fratello ama il mare, ma la montagna è la sua vita.
Viceversa io non la conosco per niente, non so cosa posso aspettarmi, cosa posso permettermi e cosa, invece, devo evitare.
Vedo in lontananza le cime innevate e siamo in pieno agosto.
Il candore della neve contrasta in maniera meravigliosa con l’azzurro del cielo. E poi, tutto circondato dal verde della radura.
Sono incantata, sul serio.
“Simo apri sti oci…. Xe tardi!!! La montagna va affrontata di giorno, non puoi pensare di camminare a notte inoltrata…. Xe pericoloso!!!”
Il mio fratellone saggio, ce la mette tutta per farmi fare le cose come si deve, ma io sono più testarda di un mulo e finisco sempre per combinare dei gran pasticci.
“Gian, fratellone del mio cuore, senti io voglio arrivare lassù, fino alla cima, voglio bere la neve….”
“Sei sempre la stessa, completamente fuori di testa!!! Bere la neve, questa mi mancava…… “
Mi guarda, mi strizza l’occhio e …. “cammina strega…. Altro che fata… tu sei una strega!!! Se vuoi arrivare in cima tu devi camminare ed anche di buon passo…..”
“Ma io sono….”
“Zitta sai o stavolta la padella la prendo io sul serio…. E te la rompo su quella testa dura che hai!”
Mi incammino, con il naso all’insù secondo le mie abitudini e fermandomi ogni trenta secondi a guardare, odorare, fotografare.
Mio fratello, che ha veramente la pazienza di Giobbe, mi lascia fare, solo ogni tanto mi afferra per un braccio e mi sollecita ad accellerare il passo.
Il cammino si sta facendo duro, la salita si fa sentire ed io non sono affatto preparata ad affrontarla….
“Gian, mi manca il fiato, respiro male, ho freddo!!!!”
“Guarda la cima e vedi che ti tornano le forze, ma stammi vicino, che non mi va di venirti a raccogliere in fondo ad un burrone….”
Mi viene istintivo il desiderio di utilizzare la polverina magica, quel poco che ne è rimasto, per arrivare in pochissimo tempo e senza fare fatica, ma, al tempo stesso, mi è chiarissimo che se facessi una cosa del genere mi perderei il gusto dell’avventura che stavamo affrontando.
La fatica si compensa con la meraviglia del panorama, più saliamo e più mi si libera la mente….. mi sento leggera, come se tutte le paure, le preoccupazioni, le ansie, fossere rimaste giù, a far compagnia alla pianura.
Il freddo inizia a sentirsi sul serio…. Nonostante lo sforzo, sento che mi si sta gelando la punta del naso e le dita delle mani.
“Gian…. Tu che sai tutto… spiegami una cosa, perché d’estate al mare, appena prendo due ore di sole mi ustiono il naso??? E perché ora, il freddo mi sta congelando sempre la punta del naso??? E non venirmi a dire che è perché ce l’ho grosso, perché lo vedi da solo che non è vero!!!!”
“Un’altra delle tue domande esistenziali…. Cosa vuoi che ne sappia io….. dai cocola che manca poco… un ultimo sforzo e ci siamo….”
Nel parlare mi tira una felpa che aveva provvidenzialmente nel suo zaino…. Magari neanche tanto provvidenzialmente, magari lo sapeva che io non l’avrei portata e lui ne ha prese due!!!
Con il calore riconquistato e la cima quasi raggiunta, tutto riprende a sorridermi.
Sono sempre io….. lunatica come pochi, con la fantasia che galoppa e la paura che mi assale all’improvviso.
So che non è facile starmi vicino, passo dall’euforia all’angoscia nell’arco di trenta secondi, piango, rido, mi diverto e mi annoio tutto nell’arco di 30 minuti.
“Fratellone, siamo in cima, ora vieni qui, siediti vicino a me che devo dirti una cosa importante. Questa non è una cima qualunque, qui si realizzano i sogni, qui le speranze si trasformano in realtà ed i desideri si avverano.”
Siamo arrivati, non alla fine del viaggio, ma alla fine di quest’altra avventura si.
Niente creature fatate, solo la natura e noi.
Il bianco della neve ci avvolge ed istintivamente chiedo a mio fratello di avvicinarsi, di ascoltare il silenzio con me e di provare a spiegarmi…. Si di provare a spiegarmi il mistero della montagna e del fascino che emana.
“Non c’è una spiegazione, Simo, è la sensibilità di ognuno di noi che ci consente di entrare in simbiosi con la natura e di viverne la magia. Se questa, come dici, è una cima incantata, esprimi un desiderio e non dirlo, non parlarne con nessuno, neppure con me.”
Non ho molti desideri da realizzare, dico sul serio, ma voglio cogliere l’occasione e lo farò…. rimarrà un segreto per tutti…. Solo io saprò quale sia la mia speranza più recondita e, forse, qualcuno che ormai mi capisce come e più di me stessa.
Se il sogno si realizzerà potrò dire di aver vinto, di essere tornata Simona e di aver ritrovato me stessa totalmente e completamente, per il momento mi accontento di quello che ho e mi sforzo di non esagerare con paure e paranoie per non rendere troppo difficile la vita a chi mi vive vicino o condivide con me anche solo i pensieri!!!


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